Gracchiano stanchi orologi
trascinano il tempo
con sghembe lancette
senza albe e tramonti
né notti né giorni
Son mura scrostate
mattoni sbrecciati
ragnatele ogni dove
nella dimora del tempo perduto
Lì assopiti,
inermi e sconfitti,
stanno quei sogni
che fulgidi e gioiosi
sono pian piano intristiti
compagni di giorni di luce
sprofondati nel grigio
d’una vita oscura
e senza bagliori
Non son morti
sono ombre fugaci
che stan lì a ricordare
fallimenti e sconfitte
ideali spezzati
tutto quel che resta
d’un sogno più grande
di vincer la morte
lasciando dei segni
negli anni a venire.
Da Lungo il cammino
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